In Italia la marcatura dei metalli preziosi è regolata dal D. Lgs. del 22.05.1999 n. 251 con il titolo “Disciplina dei titoli e dei marchi di identificazione dei metalli preziosi” e dal regolamento di attuazione D.P.R. 30.05.2002 n. 150.
Queste normative sostituiscono quella precedente del 30/01/968 n. 46.
I metalli preziosi cui fare riferimento e che hanno tutti obbligo di marcatura sono l’oro, l’argento, il palladio, il platino.
La marcatura è fondamentale per la tracciabilità dei prodotti che sono costituiti in metallo prezioso e la specifica marcatura deve seguire una precisa procedura che deve essere congruente con prefissati valori standard di qualità ISO.
Il regolamento attuativo prevede l’obbligo della marchiatura dei metalli preziosi affinché possano essere controllati sia a fini specifici di trasporto delle merci sia ai fini prettamente commerciali delle merci medesime.
I sistemi di marcatura sono molteplici e vanno dal sistema a punzonatura meccanica sino alla marcatura di precisione impressa con un laser, ciò conduce ad affermare che il mercato offre numerose tipologie di marcatrici per metalli.
La citata normativa fa quindi obbligo che qualsiasi oggetto realizzato con uno dei quattro metalli di riferimento sopra elencati, deve essere marcato per mezzo di un “titolo” legale con unità di misura rappresentata in millesimi unitamente ad un apposito marchio per la sua identificazione prima di essere posto validamente in commercio
A quali metalli preziosi si fa riferimento?
I suddetti metalli preziosi di riferimento in Italia sono legalmente riconosciuti secondo i titoli di seguito enunciati: ORO: 750, 585 e 375 millesimi; ARGENTO: 925 e 800 millesimi, PALLADIO: 950 e 500 millesimi, PLATINO: 950, 900 e 850 millesimi
Come prima accennato le marcature vanno apposte prima che gli oggetti preziosi vengano commercializzati, con il marchio di identificazione del venditore o dell’importatore, il marchio è assegnato dalla Camera di Commercio della provincia competente, previa richiesta del soggetto interessato e ha validità un anno rinnovabile per la concessione anche per gli anni successivi.
Il marchio identificativo è concesso, dopo aver formulato la richiesta, a tutte le attività che trattano i metalli preziosi, cioè ai venditori, alle ditte che realizzano prodotti finiti, alle ditte che importano semilavorati, alle ditte importatrici di materia prima.
Il regolamento esonera dalla marchiatura gli oggetti preziosi con peso inferiore al grammo insieme alle monete e alle eccedenze della lavorazione.
Le tecniche di marcatura
La marcatura sui metalli preziosi è detta “diretta” e consiste nell’apporre il marchio codificato direttamente sull’oggetto, con tecniche come l’utilizzo del laser o la marcatura a micropunti e a micropercussione.
La marcatura con il laser è precisa e si ottiene utilizzando un fascio di luce che emana una misurata quantità di calore che colpisce la superficie modificandola e riproducendo quanto in progetto.
L’incisione che si ottiene può arrivare sino a 0,5 mm in funzione del tipo di laser che si utilizza.
La marcatura a micropunti o micropercussione si utilizza invece una macchina chiamata a “controllo numerico” che è comandata per mezzo di un computer o altro dispositivo elettronico.
La macchina movimenta un punzone secondo gli assi cartesiani, come un plotter, così da formare ogni lettera o numero o simbolo che si intende marchiare mediante la deformazione della superficie di contatto.
Conclusioni
Alle marcature legali e obbligatorie ottenute con i metodi sopra riportati, contenenti le informazioni relative all’identificazione e al titolo della lega, possono essere aggiunte, a patto che vi sia stata comunicazione e deposito della richiesta, anche aggiunte di marcature che riguardano l’identificazione del produttore o del distributore.
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