Quali categorie di lavoratori necessitano di un’assicurazione?

La legge italiana, in materia di assicurazioni contro gli infortuni, stabilisce che ogni lavoratore, in qualsiasi settore egli operi, deve essere coperto da apposita polizza assicurativa contro gli infortuni riferita alla categoria lavorativa di cui fa parte e questa assicurazione è ancora oggi molto più indispensabile in quanto mediamente in numero di tre al giorno avvengono, purtroppo, incidenti mortali dovuti alla poca attenzione e scarsa o cattiva applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

L’ente di riferimento preposto a questo tipo di incarico è l’INAIL (Istituto Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro).

La necessità di istituire tale ente fu avvertita in Italia già verso la fine dell’ottocento, quando cioè si avviava, unitamente ad altri Paesi europei, e si sviluppava a grandi passi il progresso attraverso quel poderoso processo di industrializzazione che tutti conosciamo.

Le normative dell’assicurazione

La normativa attualmente in vigore che regolamenta il funzionamento di questo Ente risale all’anno 1968 e interessa e riguarda tutti i lavoratori dipendenti che sono classificati in funzione delle mansioni che sono chiamati a svolgere, nelle diverse categorie dell’industria, dell’artigianato, del terziario, o in altre attività.

Oltre che di infortuni fisici violenti, la legge si occupa anche di gestire le situazioni che possono scaturire da eventuali malattie contratte sul posto di lavoro e dipendenti e connesse all’esercizio delle funzioni lavorative.

Il prescritto premio per la polizza assicurativa contro gli infortuni viene corrisposto all’INAIL dal datore di lavoro ed è calcolato tenendo conto del livello di rischio che il lavoro svolto comporta.

Per stabilire il valore del premio annuale da corrispondere deve moltiplicarsi il valore di un millesimo dello stipendio annuo percepito per il tasso di rischio che è attribuito a ciascun lavoro.

È ovvio che maggiori sono i rischi ai quali il lavoratore è esposto, più alto sarà il premio da corrispondere.

L’evoluzione dell’INAIL

Negli ultimi anni l’assicurazione INAIL è rivolta anche al mondo domestico e riguarda nello specifico le donne che, in maniera esclusiva e senza percepire alcun compenso svolgono un lavoro gratuito e non subordinato, ci riferiamo all’attività di casalinga. In questo caso il premio deve essere versato dalla stessa interessata per i redditi inferiori a 4648 euro; tale premio viene corrisposto all’INAIL da parte dello Stato.

A differenza delle polizze assicurative private, la polizza contro gli infortuni sul lavoro dà al lavoratore il diritto a essere risarcito anche nel caso in cui il datore di lavoro non dovesse corrispondere con regolarità il premio spettante. In casi del genere, successivamente l’INAIL si rivarrà sul datore di lavoro che ha trasgredito non versando quando dovuto.

La polizza assicurativa INAIL prevede una copertura e quindi un risarcimento per quei lavoratori che subiscono un’invalidità temporanea che li costringe a rimanere lontani dal proprio posto di lavoro per un certo periodo più o meno lungo, in questo caso il risarcimento viene elargito quotidianamente, mentre per quei lavoratori che subiscono delle invalidità permanenti e che sono costretti ad abbandonare il posto lavoro non potendo ed essendo più in grado di portarlo avanti, l’INAIL valuta l’infortunio con un numero percentuale il livello, o il grado, del danno subito dall’assicurato che viene perciò risarcito in un’unica soluzione.

Il datore di lavoro è tutelato dall’assicurazione INAIL per quanto riguarda i danni legati alla responsabilità civile, ed è tenuto ad un risarcimento qualora questa responsabilità civile risulti a suo carico dopo essere passata in giudicato. L’eventuale responsabilità penale del datore di lavoro, invece, non è coperta da questo tipo di polizza assicurativa.